Crossland GDR

Di fronte a lui si apriva una strada piuttosto spaziosa. Il terreno era coperto di un ciottolato in marmo bianco, piuttosto accecante, quel mattino. La luce emessa dalle lampade giganti fluttuanti sopra a Heiwa - dedite a sostituire il Sole ed il suo ciclo, emettendo raggi non dissimili da quelli della Stella - si rifletteva sul bianco materiale e colpiva gli occhi dei poveretti che transitavano per quella strada ormai soprannominata Strada della luce. Tutto questo ..., tutto questo è davvero mio?, pensò l'uomo, accennando un sorriso. Dopo trecento anni, anzi, quasi trecentocinquanta ormai, non si era ancora abituato al fatto che Heiwa, ormai, gli apparteneva. Dopo tutto era solamente un uomo, un uomo che aveva nelle sue mani il destino dell'intera umanità. L'Hode fece qualche passo, strisciando il lungo mantello color barbabietola che il sarto gli aveva confezionato con tanta cura sulla liscia pietra. Conosceva ormai quella strada a memoria. Svoltò l'angolo, giungendo nella zona del Municipio. L'edificio color perla che gli comparve davanti lo fece sorridere. Lo aveva progettato lui stesso, a partire dalle incisioni tratte dell'Iration attorno al portone fino al più piccolo dei gabinetti.
« Signore, è arrivato un dispaccio dalla Chiesa: deve partecipare alla solita celebrazione per il Solstizio d'autunno. », gli comunicò un sottoposto che lo attendeva sulla porta.
« Dì loro che se ne occuperà ... », l'uomo ripensò a quale dei sacerdoti era più adatto a quel compito, « ... se ne occuperà il CapoVescovo. », comandò, accenando un segno con la mano, come a dirgli che poteva anche andarsene.
« Signore ... »
« Cosa altro c'è? », domandò, iracondo. Un bagno di autentica acqua termale terrestre lo attendeva. « Non vedi che sono occupato? »
« Sì, signore », l'impiegato pensò che forse era meglio tacergli la recente lotta fra Exorcists e Fratelli del Sangue che aveva spazzato via la sua villa nella zona ovest. Se ne sarebbe accorto, prima o poi.